Il cuore gioca a tennis (quando sta bene)
Dicembre 2019, visite cardiologiche al Tennis Roma
Un grazie ai giovani cardiologi che collaborano all' iniziativa: : dr.ssa Barbara Filici, dr.ssa Ilaria Figliuzzi e dr. Luca Arcari
I risultati dello studio (Da Ansa, Salute E Benessere)
Cuore e racchetta: arterie e vasi più in forma grazie al tennis anche per gli over 65. Giocare a tennis regolarmente riduce infatti ipertensione, ictus e malattie delle valvole cardiache. Si sfata perciò il mito che vorrebbe i campi in terra rossa un'insidia per il cuore, specialmente di chi non è più giovanissimo: dopo un buon check-up tutti possono divertirsi con la racchetta, contribuendo con il tennis alla 'dose' adeguata di attività fisica salvacuore. Lo dimostrano i dati di un'indagine promossa dalla Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGE) e dalla Onlus Salute e Società, che 'scagionano' il tennis e dimostrano come anche questo possa essere uno sport adatto a tutti, perfino in età più avanzata.
Lo studio è stato condotto su 145 iscritti al Circolo del Tennis Roma della Capitale e 185 abitanti di Fumone, un paese della Ciociaria, che non praticano tennis, coinvolgendo over 65 con un'età media di 74,5 anni; tutti i partecipanti sono stati sottoposti a visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma per verificare la prevalenza dei principali fattori di rischio vascolare e delle principali malattie cardiovascolari in età più avanzata. "I dati raccolti mostrano che i tennisti hanno un indice di massa corporeo inferiore e soprattutto una bassa incidenza di ipertensione e diabete rispetto a coetanei che non praticano tennis - spiega Alessandro Boccanelli, autore dell'indagine e presidente SICGE -. Chi gioca a tennis con regolarità ha una prevalenza di pressione alta del 63% contro l'80% e una frequenza di diabete del 10% anziché del 21% rispetto alla popolazione di pari età più sedentaria; fra gli amanti del tennis sono risultati meno diffusi anche problemi come l'ipertrofia ventricolare sinistra (21% contro 52%), l'ictus (1 contro 4%), il rigurgito aortico (4 contro 8%) o la stenosi della valvola aortica (nessun caso contro il 9% in coetanei più sedentari). Questi dati testimoniano che l'attività fisica regolare previene i problemi cardiovascolari, anche quando si tratta di tennis".
Questo sport, chiarisce Boccanelli, "non fa parte delle attività consigliate in fasce d'età più avanzate perché il gioco prevede molti scatti, spostamenti rapidi e improvvisi ed esiste la possibilità di innescare aritmie, al punto che si sono effettivamente registrati casi di infarto sul campo. Tuttavia la nostra casistica dimostra che non ci sono rischi se si è ben allenati e soprattutto sotto controllo: un check-up regolare al cuore è indispensabile per giocare in sicurezza e guadagnare in prevenzione cardiovascolare grazie a un'attività divertente e salutare. Non ci sono divieti assoluti, adattando il grado di sollecitazione alle proprie condizioni fisiche; è però raccomandabile - avverte - avere piccole accortezze, come non dimenticare mai un adeguato riscaldamento e lo stretching prima e dopo il gioco oppure preferire le partite in doppio anziché in singolo, oppure ancora giocare con un cardiofrequenzimetro se si è già avuto qualche problema al cuore".
Inoltre, occorre prestare attenzione in caso di sintomi come una mancanza di fiato eccessiva, un senso di oppressione al petto o un dolore che si irradia dal torace: quando c'è qualcosa che non va è necessario fermarsi a bordo campo e accertarsi che non ci sia un problema al cuore. Dal cardiologo, infine, alcuni consigli per i tennisti over-65: giocare a giorni alterni per non più di un'ora in singolo e di un'ora e mezza in doppio; associare attività aerobica in altri giorni, ad esempio tapis roulant per 20-30 minuti a circa 5 km/h; per chi ha avuto un infarto o la fibrillazione atriale è necessario rivolgersi prima al cardiologo che valuterà l'idoneità secondo il tipo di cardiopatia. E' invece "vietato - conclude Boccanelli - giocare a tennis a chi soffre di scompenso cardiaco"
Lo studio è stato condotto su 145 iscritti al Circolo del Tennis Roma della Capitale e 185 abitanti di Fumone, un paese della Ciociaria, che non praticano tennis, coinvolgendo over 65 con un'età media di 74,5 anni; tutti i partecipanti sono stati sottoposti a visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma per verificare la prevalenza dei principali fattori di rischio vascolare e delle principali malattie cardiovascolari in età più avanzata. "I dati raccolti mostrano che i tennisti hanno un indice di massa corporeo inferiore e soprattutto una bassa incidenza di ipertensione e diabete rispetto a coetanei che non praticano tennis - spiega Alessandro Boccanelli, autore dell'indagine e presidente SICGE -. Chi gioca a tennis con regolarità ha una prevalenza di pressione alta del 63% contro l'80% e una frequenza di diabete del 10% anziché del 21% rispetto alla popolazione di pari età più sedentaria; fra gli amanti del tennis sono risultati meno diffusi anche problemi come l'ipertrofia ventricolare sinistra (21% contro 52%), l'ictus (1 contro 4%), il rigurgito aortico (4 contro 8%) o la stenosi della valvola aortica (nessun caso contro il 9% in coetanei più sedentari). Questi dati testimoniano che l'attività fisica regolare previene i problemi cardiovascolari, anche quando si tratta di tennis".
Questo sport, chiarisce Boccanelli, "non fa parte delle attività consigliate in fasce d'età più avanzate perché il gioco prevede molti scatti, spostamenti rapidi e improvvisi ed esiste la possibilità di innescare aritmie, al punto che si sono effettivamente registrati casi di infarto sul campo. Tuttavia la nostra casistica dimostra che non ci sono rischi se si è ben allenati e soprattutto sotto controllo: un check-up regolare al cuore è indispensabile per giocare in sicurezza e guadagnare in prevenzione cardiovascolare grazie a un'attività divertente e salutare. Non ci sono divieti assoluti, adattando il grado di sollecitazione alle proprie condizioni fisiche; è però raccomandabile - avverte - avere piccole accortezze, come non dimenticare mai un adeguato riscaldamento e lo stretching prima e dopo il gioco oppure preferire le partite in doppio anziché in singolo, oppure ancora giocare con un cardiofrequenzimetro se si è già avuto qualche problema al cuore".
Inoltre, occorre prestare attenzione in caso di sintomi come una mancanza di fiato eccessiva, un senso di oppressione al petto o un dolore che si irradia dal torace: quando c'è qualcosa che non va è necessario fermarsi a bordo campo e accertarsi che non ci sia un problema al cuore. Dal cardiologo, infine, alcuni consigli per i tennisti over-65: giocare a giorni alterni per non più di un'ora in singolo e di un'ora e mezza in doppio; associare attività aerobica in altri giorni, ad esempio tapis roulant per 20-30 minuti a circa 5 km/h; per chi ha avuto un infarto o la fibrillazione atriale è necessario rivolgersi prima al cardiologo che valuterà l'idoneità secondo il tipo di cardiopatia. E' invece "vietato - conclude Boccanelli - giocare a tennis a chi soffre di scompenso cardiaco"