Cosa abbiamo fatto 

Programma educazionale salute e societa’ nelle scuole


Il 28 Ottobre 2015, in occasione della giornata per la sicurezza promossa dal Liceo Visconti, abbiamo fatto formazione, insieme con i rappresentati di ARES 118, sul primo soccorso.
L’obiettivo era quello di fornire ai ragazzi formazione di base su “cosa fare in caso di ….” da applicare non solo all’interno della scuola, ma anche e soprattutto all’esterno.
Sono state date istruzioni relative a come distinguere situazioni banali da altre possibilmente minacciose, con valutazioni semplici come lo stato di coscienza, il battito cardiaco e il respiro.
Il Direttore del 118 Dr. Livio De Angelis ha istruito i ragazzi su come attuare in modo efficiente il sistema di soccorso, con le informazioni preliminari indispensabili per poter orientare i soccorritori.
Sono altresì state date istruzioni atte ad apprendere cosa fare (o non fare) in attesa dell’arrivo del soccorso, e istruzioni pratiche a soccorrere persone in condizioni critiche come l’ostruzione della trachea da ingestione di cibo.
I ragazzi si sono dimostrati estremamente interessati, soprattutto per il taglio pratico dato alla formazione.
Da questa esperienza, emerge la considerazione che la nostra Onlus potrebbe dare un appoggio sostanziale con le sue competenze professionali alla educazione sanitaria all’esterno degli istituti scolastici.

SCUOLA E SALUTE

Il punto di ascolto nella scuola (Psicologia dell’adolescenza- Resp. Cristina Longoni, Clara Rech,Roberto Laurito)
 Conferenze di educazione alimentare (Resp. Marcello Marcelli, Clara Rech, Roberto Laurito)
 Le Settimane della salute dei Giovani   ,in collaborazione con Scout ( Resp. Mauro Del Giudice, Marcello Marcelli)

Longevità attiva – lo score della felicità


La Onlus Salute e Società ha iniziato la sua attività di studio e ricerca occupandosi degli anziani ospitati nella “Casa di Riposo Santa Francesca Romana della Fondazione Doria Pamphilj”. Si tratta di una struttura residenziale destinata prevalentemente ad accogliere persone anziane che, per loro scelta,preferiscono utilizzare servizi collettivi o che per senilità, solitudine o altri motivi richiedono garanzie di protezione durante la giornata o servizi di tipo comunitario.  Fornisce ospitalità ed assistenza offrendo occasioni di vita comunitaria e servizi per l’aiuto nelle attività quotidiane,stimoli e possibilità di attività occupazionali e ricreative. Gli ospiti sono 50 persone di età compresa tra 65 e 90 anni istituzionalizzati con disabilità sociale presso la Fondazione Santa Francesca Romana di Roma ed il cui livello socio-economico è basso. Il progetto “Longevità attiva” nasce appunto dall’idea che un basso livello socio-economico, particolarmente se associato all’età avanzata, moltiplica la probabilità di malattia. Fragilità sociale e fisica sono i principali predittori di sviluppo di malattia e di disagio psichico. Prendersi cura di questa fascia di popolazione comporta vantaggio per l’individuo e per la comunità. Infatti un intervento multidisciplinare e multi professionale in questa fascia di popolazione, mirato al miglioramento delle condizioni psicofisiche, riduce la probabilità di malattia e induce miglioramento dello stato funzionale, psico – affettivo e della qualità della vita. In questa ottica la Onlus Salute e Società ha provveduto all’individuazione e misurazione degli elementi caratteristici del benessere psico-fisico degli ospiti, per rendere successivamente possibile l’attivazione di elementi correttivi e per applicare il “modello” ottenuto anche in altre comunità analoghe.
Prima di avviare il Progetto, è stata fatta un’approfondita analisi tenendo presenti le seguenti linee guida:
Analisi del triple constraints ( scopo, tempi e costi) .

SCOPO: Identificare un modello replicabile atto all’individuazione di modelli comportamentali attivi da praticare per una longevità attiva.

TEMPI:
Fase preparatoria 1 mese – 1 fase esplorativa 6 mesi – messa in atto di correttivi 1 anno – fase conclusiva -3 mesi

COSTI:
Rimborsi spese per operatori non volontari
Acquisto di materiale per attività
Analisi degli stakeholder
Comunità terapeutiche per anziani
Comune di Roma
Società civile
Individuazione del leader del progetto
Creazione del documento di definizione e guida per lo sviluppo della fase di pianificazione

METODO
Vengono eseguite basalmente, a 6 e 12 mesi, le seguenti verifiche
Livello di autonomia e di attività quotidiana (scala di Barthel)
Instrumental activity of daily living (IADL)
Stato cognitivo (Mini Mental State Examination)
Stato affettivo (geriatric depression scale su 30 items)
Qualità della vita (Euro QOL)
Scala delle comorbidità (CIRS o GIC) (presuppone scheda sanitaria di dettaglio)
Malnutrition Universal Screening Tool (MUST)
Short physical performance activity
Eventuali indagini emato chimiche semplici su prescrizione del medico della comunità
“Scala del tasso di Felicità”
Anamnesi ed esame obbiettivo con valutazione del rischio cardiovascolare assoluto a 10 anni (carta del rischio).

Test di valutazione dell’aderenza alla terapia (questionario di Morisky). L’aderenza alla terapia è un punto fondamentale per evitare ricoveri e ridurre la morbilità soprattutto in soggetti anziani sia in prevenzione primaria che secondaria [i][ii].
Possono essere praticati approfondimenti diagnostici individuali.
STRATEGIE DI INTERVENTO
Intervento nutrizionale
Attività fisica adattata
Terapia occupazionale

Counseling motivazionale
Il counseling motivazionale breve verrà effettuato alla prima visita (di arruolamento) in tutti i soggetti. L’intervento di counseling, svolto da uno psicologo o un tecnico laureato in psicologia, specificamente formato nella metodica, si articolerà come segue:
Primo colloquio con i singoli pazienti della durata di 20-30 minuti con l’obiettivo di:
rafforzare la motivazione al cambiamento degli stili di vita
rafforzare la motivazione all’aderenza alle terapie (ove prescritte)
Successivi colloqui individuali o in piccolo gruppo se necessario. Gli indicatori specifici di motivazione al cambiamento verranno raccolti in una scheda di valutazione[iii] .
Attività ricreativa (laboratorio teatrale, musicoterapia, visione di film)
Creazione di un foglio di lavoro che indichi:
attività da svolgere e risorsa dedicata
interviste personali
Presentazione del progetto alla comunità
Test cognitivi
Test fisici
Test nutrizionali
sub-attività
Composizione del Team
Geriatra, Fisiatra, Fisioterapista, MMG, Nutrizionista, Psicologo, Statistico, Economista, Infermieri, Operatori socio-sanitari, Animatori.
Individuazione dei tempi
Gennaio 2014 : Presentazione progetto
Febbraio-Aprile 2014 : interviste personali
Maggio 2014 elaborazione delle interviste e 15-30 giugno test cognitivi

Piano di comunicazione
Presentazione del progetto al Comune di Roma
Interviste
Lancio del progetto e approvazione del documento finale di definizione e pianificazione
__________________________

[i] Case Management Society of America. CMAG 2.0. Case management adherence guidelines. Guidelines from the Case Management Society of America for improving patient adherence to medication therapies. June 2006

[ii] Smith S. Improving Your Patients’ Adherence to Statin Therapy.

Resident and Staff Physicians 2006; 52, 4.

[iii] Guelfi GP. Motivational counseling in cardiology: a potential strategy based on the therapeutic relationship Ital Heart J. 2004 Nov;5 Suppl 8:78S-83S.

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 Nutriscout, La promozione alla salute attraverso temi universali  coerenti con lo scoutismo

nutriscout















Il progetto Nutriscout sta andando avanti. Lo scorso 4 giugno, il Laboratorio si è riunito per impostare lo schema di educazione alimentare presentato ad alcuni Gruppi di Scout nel corso dei Campi estivi. Il Laboratorio è costituito da Capi Scout(adulti che hanno completato il percorso di formazione previsto dall’Agesci) e da un’ equipe di esperti formata da A. Boccanelli, Marcello Marcelli, Gian Francesco Mureddu e Luigi Palmieri(ISS). A conclusione del test, che ha avuto luogo in alcuni campi scout della scorsa estate, il Laboratorio si riunirà a fine ottobre per analizzare i risultati dei questionari somministrati ai ragazzi sulle loro abitudini alimentari ,per avviare la fase di coinvolgimento delle famiglie in tale percorso e per allargare l’iniziativa ad altri Gruppi Scout della Regione Lazio.

Abstract Progetto Nutriscout

RAZIONALE DEL PROGETTO

Il comportamento alimentare è determinato da diversi fattori, interindividuali e intraindividuali.

Fattori antropologici e culturali: le tradizioni locali, i modelli culturali, i valori, le mode, la religione, il linguaggio, il livello di istruzione, la preoccupazione per la salute, le conoscenze acquisite sul cibo.

Ambiente fisico: la località, il clima, le condizioni igienico-sanitarie, l’abitazione, la disponibilità e varietà dei prodotti alimentari .

Genetica, bisogni biologici e stato fisiologico. Esistono meccanismi innati di omeostasi che segnalano al cervello il deficit di nutrienti e fanno scatenare il senso della fame e della sete . Si ipotizza che i soggetti obesi non riconoscano i segnali fisiologici di fame e sazietà . Inoltre alcune patologie possono interferire sulla quantità e qualità del cibo consumato.

Stato emotivo. Le emozioni influenzano in modo rilevante il rapporto con il cibo: le emozioni negative (l’ansia, la depressione, la rabbia) o lo stress determinano, in particolare nei soggetto obesi e nei soggetti sottoposti cronicamente a restrizione alimentare, un risposta di iperalimentazione come forma di conforto. Inoltre, in rapporto allo stato emotivo, si predilige il consumo di determinati alimenti (secondo alcuni studi gli individui depressi consumano fino al 50% di cioccolata in più al mese rispetto agli altri).

Gusto. Le preferenze alimentari sono il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali. E’ stato dimostrato che nei bambini c’è una sostanziale somiglianza nelle preferenze di gusto, che in qualche modo trascende le differenze culturali: quasi universalmente i bambini preferiscono cibi ad alto contenuto di grassi e dolci e non gradiscono cibi amari o acidi.. Il gusto o la risposta alle proprietà sensoriali di un alimento sono percepiti dai consumatori come i maggiori predittori di scelta alimentare, in assenza di vincoli economici o di disponibilità. La percezione del sapore include l’integrazione di molte modalità sensoriali (gusto, olfatto), oltre che l’aspetto, la consistenza, la temperatura, il contenuto di grassi.

L’obesità è una patologia cronica caratterizzata da un significativo aumento della morbilità con ripercussioni gravi sulla aspettativa e sulla qualità di vita

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il sovrappeso e l’obesità come condizioni caratterizzate da un accumulo anomalo o eccessivo di grasso tale da costituire un rischio per la salute. Si parla di obesità se la massa grassa è superiore al 25% nell’uomo o al 35% nella donna di media età.

Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rilevano che l’86% delle morti e il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono determinate da patologie croniche, dovute a 4 principali fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica.

Queste ultime due condizioni costituiscono la causa principale del continuo aumento della prevalenza di sovrappeso e di obesità nelle popolazioni occidentali e in quelle in via di sviluppo, che ha raggiunto le proporzioni di un’epidemia: globalmente nel 2008 il 35% delle persone con età superiore a 20 anni erano in sovrappeso (1,5 miliardi) e l’11% erano obese (200 milioni di uomini e circa 300 milioni di donne)

In particolare in Italia la prevalenza di sovrappeso nel 2008 era del 49,2%, mentre la prevalenza di obesità del 17,2% rispetto alla popolazione totale.

Le conseguenze dell’eccesso di peso includono un aumentato rischio di sviluppare diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemia, osteoartrite, alcuni tipi di tumore, malattie respiratorie (sindrome delle apnee ostruttive del sonno), problemi psicosociali, limitazioni funzionali, disabilità fisiche e una generale riduzione della qualità della vita. L’obesità è legata in generale a una minore aspettativa di vita

La gestione e il trattamento dell’obesità hanno come obiettivo la perdita di peso, la riduzione del rischio cardiovascolare e più in generale il miglioramento globale dello stato di salute.

La Promozione della salute riguardo sovrappeso e obesità ha come primo obiettivo quello di ristabilire o instaurare abitudini alimentari corrette e far riprendere un’attività fisica compatibile con le condizioni dell’ individuo:. Inoltre ogni intervento educativo, praticato sia nell’ambito delle istituzioni pubbliche che private, dovrebbe sempre fornire un’informazione chiara e completa. Tale intervento integrato, se adeguato, ha il vantaggio di correggere gli errori comportamentali.

PRIMO TEMA : Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta..   Sii come l’acqua, cerca di adattarti ad ogni situazione. Se il tuo avversario si apre, chiuditi. Se lui si chiude, apriti. (Bruce Lee)

L’ acqua, fonte di vita. Il messaggio ecologico del rispetto dell’ ambiente (acqua pura, ciclo dell’ acqua) ma anche messaggio “sul campo” (impara a organizzare le scorte d’ acqua) e soprattutto messaggio nutrizionale di promozione alla salute: Bevi acqua ed evita il consumo di soft drinks ricche di zuccheri e di calorie “vuote”.

Cosa fare: In cambusa solo acqua

Secondo il Manifesto di Lisbona del 1998(1) l’acqua in quanto fonte di vita insostituibile per l’ecosistema, è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra in comune. E’ patrimonio dell’umanità. La salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa. Il suo carattere « insostituibile » significa che l’insieme di una comunità umana – ed ogni suo membro – deve avere il diritto di accesso all’acqua, e in particolare, all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche. L’acqua non è paragonabile a nessun altra risorsa: non può essere oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo .

Non stupisce questa grande attenzione visto che il nostro organismo contiene circa il 65% di acqua, che ne è quindi componente predominante, prezioso patrimonio biologico tenuto costante nel tempo attraverso sistemi complessi di segnali di richiesta e di meccanismi intelligenti di eliminazione.

I soft drinks: oltre alla penetrazione sul mercato dell’acqua minerale, è evidente come siano gradualmente aumentati i consumi di bevande che spesso apportano anche nutrienti come il glucosio. Il consumo di soft drinks, ed in particolare di bevande carbonate, fugge così al ruolo essenziale di mantenimento del bilancio idrico e si identifica in un consumo edonistico. Si assiste così ad un drammatico incremento nell’assunzione di soft drinks anche nei bambini in età prescolare, scolare e negli adolescenti (1). Questo tipo di consumo purtroppo sposta e sostituisce l’assunzione di bevande-alimento migliori dal punto di vista nutrizionale come il latte. Un ridotto introito di calcio negli anni critici per la costruzione del patrimonio osseo può esporre pertanto i bambini a rischio di osteoporosi (2,3).

Le bevande carbonate forniscono anche zucchero ed hanno quindi un apporto calorico non trascurabile che può contribuire ad incremento ponderale. Per sottolineare il forte impatto energetico dei soft drinks basti pensare che per una persona sana di 65 kg che assume una dieta equilibrata ed esercita regolarmente attività fisica, l’assunzione di circa 500 ml di soft drinks ogni giorno può contribuire ad un surplus calorico equivalente ad un incremento ponderale di circa 12 kg in un anno.

Infatti, i bambini in età scolare che consumano soft drinks hanno in media un intake calorico giornaliero di 2018 kcal contro le 1830 Kcal dei bambini che non ne consumano (4). Oltre a favorire calorie in eccesso, un elevato consumo di bevande carbonate è stato associato a carie dentali, diabete, calcolosi renale, malattie cardiovascolari, osteoporosi ed obesità.

I distributori automatici nelle scuole pongono alcuni problemi legati all’erogazione di Competitive Food, ossia di cibi in competizione con il consumo di cibi sani secondo le tabelle di una corretta ristorazione scolastica e quindi in competizione con l’equilibrio nutrizionale dei pasti. Tale erogazione può contribuire ad eccessi nutrizionali e fornire inoltre un messaggio fuorviante e certamente non educativo.

SECONDO TEMA: E Come sa di sale lo pane altrui…….Riduci il consumo di sale.

Ci dev’essere qualcosa di stranamente sacro nel sale. Lo ritroviamo nelle nostre lacrime e nel mare.

Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926

Prima del frigorifero il sale era usato come conservante , era il “salario” prezioso. Da conservante a condimento. E’ noto il legame tra consumo di sale ed ipertensione, e l’ organizzazione Mondiale della sanità pone solo 5 grammi come consumo quotidiano. D’ altro conto l’ antico cacciatore-raccoglitore non usava il sale nella sua alimentazione.

Cosa fare: Un giorno sciapo. In cambusa almeno un giorno si preparano pasti senza sale aggiunto.

Per migliaia di anni il sale come unica sostanza antisettico- conservante ha svolto un ruolo essenziale nello sviluppo della civiltà, e per il controllo delle fonti di approvvigionamento sono state combattute guerre cruente. Probabilmente nelle ere remote, vivendo l’uomo in un clima temperato-tropicale a disponibilità alimentare relativamente facile ed immediata, la salagione non era necessaria ,tanto è vero che gli antichi idiomi nemmeno contemplano un termine corrente per la parola, cosi’ come il sanscrito e le altre lingue di ceppo indo-europeo.

Nelle migrazioni verso climi più freddi e con cicli stagionali tali da rendere comunque difficile lo approvvigionamento, la necessità di un conservante per assicurare una disponibilità continua delle fonti proteiche si è fatta più stringente. Il termine Salarium ci ricorda l’ uso di retribuire direttamente con la preziosa sostanza nella antica Roma, e del resto bisogna risalire alla II metà del 19 secolo per vedere regredire l’uso della salagione , quando Dupont nel 1920 sintetizzo’ il freon. Da allora nel 1925 i refrigeratori si diffusero nel mondo anglosassone, poi negli anni 50 in Europa; per questo motivo, e per le campagne dimostrative contro l’abuso, negli ultimi decenni si è assistito ad un graduale decremento dell’ uso di sale in Europa.

Vi sono evidenze sperimentali, epidemiologiche e cliniche riguardo il rapporto tra consumo di sale e genesi della ipertensione, benchè studi anche recenti abbiano focalizzato l’interesse anche su altri nutrienti o alimenti o modelli alimentari: diversi livelli di introito di potassio, calcio, magnesio, acidi grassi poliinsaturi e saturi, alcool, la stessa aliquota energetica, influirebbero sulla P.A.

Tra la popolazione adulta italiana, il consumo medio di sale al giorno è pari negli uomini a 10,9 g/24h e nelle donne a 8,6 g/24h . È quanto emerge dai risultati preliminari del progetto Minisal-Gircsi, raccolti in 15 Regioni italiane su 1519 uomini e 1450 donne di età compresa tra i 35 e i 79 anni . Questi valori sono ben oltre l’apporto di sodio raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità che esorta a non consumare quotidianamente più di 5 grammi di sale (circa 85 mmoli di sodio) . Infatti, l’evidenza scientifica disponibile sugli effetti negativi che il consumo eccessivo di sale ha sulla salute è ben documentata per il rischio di malattie cardiovascolari ictus e dei tumori .

TERZO TEMA: Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra, la quale ci sostenta e governa e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba. 5 porzioni di frutta e verdura: l’ uomo raccoglitore e cacciatore , poi agricoltore e pastore

“E questa cosa sarebbe?” “Sarebbe lattuga” “…Lattuga?” “Sì, è una verdura, fa parte dei quattro principali gruppi alimentari!” “Ce li ho io i quattro principali gruppi alimentari: fagioli, pancetta, whisky e  lardo!” (dal film “Atlantis – L’impero perduto”)

Frutta e verdure sono elementi importanti di una dieta salutare e bilanciata, sia che vengano consumate in uno dei pasti principali o come spuntino. Inoltre sono fonte di vitamine, minerali e fibre, di una certa quantità di energia. Diversi studi epidemiologici hanno evidenziato che l’assunzione di elevate quantità di frutta e verdure è associata ad un basso rischio dimalattie cardiovascolari diabete e di alcuni tipi di tumore

Cosa fare: prevedere almeno 4 giorni con 5 porzioni di frutta e verdura

Frutta e verdure sono elementi importanti di una dieta salutare e bilanciata, sia che vengano consumate in uno dei pasti principali o come spuntino. Per noi sono fonte di vitamine, minerali e fibre, di una certa quantità di energia (prevalentemente sotto forma di zuccheri), inoltre sono fonte di altri componenti minori, spesso definiti fitochimici o prodotti secondari delle piante, che sono potenzialmente benefici per la nostra salute. Degli studi epidemiologici hanno evidenziato che l’assunzione di elevate quantità di frutta e verdure è associata ad un basso rischio di malattie croniche; in particolare di malattie cardiovascolari , del diabete tipo 2 e di alcuni tipi di cancro come ad esempio quelli di bocca, faringe, laringe, esofago, stomaco e polmone .  Si è cercato di stimare il contributo del basso consumo di frutta e verdura sull’incidenza di alcune malattie. L’analisi più recente nell’Unione europea risale al 1997; è stato stimato che l’8,3% delle patologie nella UE-15 poteva essere attribuito ad una nutrizione inadeguata, in particolare il basso apporto di frutta e verdura era la causa del 3,5% delle malattie . L’OMS ha stimato che, nel 2004, il 2,4% delle malattie nella regione europea dell’OMS era attribuibile al basso apporto di frutta e verdura
QUARTO TEMA : Fagioli e pasta per un pranzo è quanto basta…Riso e fagioli fan crescere i figliuoli: ll pasto monopiatto e la dieta mediterranea: cereali e legumi.

Trinità: “I fagioli comunque erano uno schifo!” (Dopo aver ripulito una pentola di fagioli  (Dal film “lo Chiamavano Trinità”)

La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, legumi, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie. E’ considerata fortemente protettiva verso patologie cardiovascolari e tumori. La pasta e legumi come piatto unico in particolare fornisce elevate quote proteiche integrate di particolare valore biologico e contribuisce a ridurre il consumo di carni rosse, pur con un buon apporto di ferro.

Cosa fare: Prevedere almeno 2 pasti con pasta e legumi secchi

Un’alimentazione ricca in cereali, legumi – insieme ad ortaggi e frutta -protegge dalla comparsa di numerose malattie molto diffuse, come i tumori e le malattie cardiovascolari, alcune le malattie dell’apparato respiratorio e dell’apparato digerente.

I cereali sono piante erbacee, dai cui frutti è possibile ricavare farina. Essi rappresentano l’alimento principale in molti paesi in via di sviluppo, ma anche in quelli più sviluppati occupano un ruolo primario nell’alimentazione. I più diffusi, in ordine, sono:

mais, specialmente in Nord America, Sud America e Africa;

frumento (grano e farro), nelle regioni a clima temperato, come l’Italia;

riso, nelle regioni a clima tropicale;

orzo, usato soprattuto come mangime e per la produzione della birra;

e poi sorgo e miglio (Asia e Africa), avena (Scozia), segale (zone a clima freddo).

Caratteristica primaria dei cereali è quella di fornire energia “a lento rilascio”, che dà al corpo un senso di sazietà prolungato. Ottimi dunque per chi è a dieta, per chi fa sport e chi necessita, come gli studenti o i lavoratori della conoscenza, di un’attenzione prolugata.

I cereali sono ricchi soprattutto di carboidrati – sotto forma di amido – poi di proteine e di fibre (specialmente se integrali), ma hanno anche una certa quantità di grassi.

I legumi – come i fagioli, i ceci, i piselli, la soia, le lenticchie o le fave- sono anch’essi ricchi di amido (50 per cento del peso secco) e di fibra, ma contengono anche una dose di proteine ancora maggiore: dal 25 al 40 per cento. Pochi sono i grassi, circa il 3 per cento, mentre non mancano discrete quantità di sali minerali e di vitamine.
I legumi freschi sono più ricchi di acqua, e quindi meno calorici, rispetto a quelli secchi, ma sono anche meno ricchi. Prima di cuocerli, i prodotti secchi devono essere lasciati a bagno nell’acqua almeno 12 ore, cambiando l’acqua 3 o 4 volte, anche per eliminare le sostanze che ne rendono più difficile la digestione. . I legumi, in combinazione coi cereali, sono infatti in grado di coprire il totale fabbisogno proteico giornaliero. Sostituendo fonti vegetali di proteine a quelle animali, si riduce moltissimo l’assunzione di grassi saturi e colesterolo. E a parità di peso iniziale, le proteine dei legumi sono molto più sazianti e meno caloriche, rispetto a quelle della carne.

Eppure che è la fame? Un vizio! E’ tutta un’impressione! …

Ah, se nun c’avessero abbituati a magnà, da regazzini!!”

(Franco Citti  in “Accattone”)

clicca qui per scaricare la locandina del 5 Marzo (prima presentazione del progetto)

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Un grande classico: la Tombola di solidarietà

tombola







Grande successo di solidarietà! La Befana ci ha portato tanti amici generosi che, con il loro contributo, ci permetteranno di far avanzare il nostro Progetto “Longevità Attiva” a favore degli ospiti di Santa Francesca Romana.

















L' invecchiamento al femminile

invecchiamento









Grande partecipazione a Palazzo Doria Pamphilj.
Nei prossimi giorni pubblicheremo le relazioni della Prof. Luisa Bartorelli e del Prof. Marcello Marcelli.





























Misericordia e Arte

misericordia



Il prossimo 3 dicembre vi aspettiamo , per gli auguri di Natale, a Palazzo Doria Pamphilj, per ascoltare insieme la lettura “ Misericordia tra Arte e Religione” che verrà tenuta da P. Sandro Barlone S.J..

Seguirà visita mirata alla Galleria Doria Pamphili












Seminario Paziente Sicuro in Ospedale

seminario
Il Seminario “Paziente sicuro in Ospedale” nasce con l’obiettivo di passare in rassegna e discutere gli aspetti critici che condizionano la sicurezza del paziente ricoverato in Ospedale e proporre soluzioni a queste criticità.
Viene chiarito, in maniera semplice ma completa, in cosa consista il Clinical Risk Management, quali scopi abbia, attraverso quali strumenti si possa realizzare.
Vengono toccati aspetti particolari come la cartella clinica, il carrello delle emergenze, il foglio di terapia, le consegne, l’addestramento del personale, la condivisione dei percorsi.
Vengono fatte emergere le differenze tra il risk management e gli aspetti medico legali, sovente confuse da chi affronta tale problematica.
La metodologia principale per la correzione dell’errore è rappresentata dalla sua valutazione critica collegiale,con l’ indicazione delle cause e dei possibili rimedi.

Il convegno "La salute del cuore/Progetto Cardiorun"

cardiorun

Il 19 marzo, dalle 14,45 alle 17, si è tenuto presso l’auditorium del Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma un incontro divulgativo dal titolo “La salute del Cuore”, nell’ambito del Cardiorun 2015, quest’anno collegato alla manifestazione della Maratona di Roma. L’evento è stato patrocinato oltre che dall’Associazione Salute e Società, dall’ANMCO, dalla Fondazione “per il Tuo Cuore”, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal CONI. Nel corso dell’evento presieduto dal Presidente dell’ANMCO, dott. Michele Gulizia e dal Presidente della Fondazione “Per il Tuo Cuore” prof Attilio Maseri, sono stati trattati i temi dei corretti stili di vita, in particolare l’esercizio fisico e l’alimentazione (Foto 1 locandina). L’Associazione Salute e Società è stata rappresentata dal Vicepresidente la dott.ssa Rossella Mercuri. E’ ampiamente dimostrato che una regolare attività fisica aerobica nel contesto di uno stile di vita corretto riduce in modo significativo la mortalità e la probabilità di eventi cardio-cerebrovascolari, sia in prevenzione primaria che secondaria. In aggiunta, l’esercizio fisico è in grado di ridurre l’incidenza di altre patologie, tra cui diabete, osteoporosi, depressione, e alcuni tipi di neoplasie.

L’esercizio fisico è stato definito una straordinaria terapia cardiovascolare, a bassissimo costo e con pochissimi effetti collaterali. Purtroppo, nonostante queste forti evidenze la sedentarietà rimane una diffusa abitudine nel mondo occidentale. Di pari passo, il sovrappeso e l’obesità stanno dilagando nei paesi industrializzati, Italia inclusa.

La dott.ssa Paola Nardone, del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – CNESPS ha presentato a nome del gruppo diretto dalla dott.ssa Angela Spinelli, gli interessanti risultati del sistema di sorveglianza “OKkio alla SALUTE” , esponendo i dati allarmanti sulla consistente percentuale di bambini della scuola primaria in sovrappeso o addirittura obesa e sulle abitudini alimentare dei bambini e dei ragazzi in Italia. Il prof. Marcello Marcelli (primario di Nutrizione Clinica all’Ospedale San Giovanni- Roma) ha condotto un’interessante relazione dal titolo “Come cambia il copro e come farselo piacere” spigando l’importanza di uno stile alimentare equilibrato, libero dai falsi miti della salute e della performance fisica. Il dott. Gian Francesco Mureddu in rappresentanza dei Area Prevenzione ANMCO, ha presentato il progetto Nutriscout (Foto 2) effettuato in collaborazione con l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) coordinati da Mauro Del Giudice, l’Associazione Salute e Società Onlus, l’Istituto Superiore di Sanità e la stessa Fondazione “per il Tuo Cuore”. Lo scopo dell’iniziativa, per ora “pilota” nel Lazio, è quello di fornire ai giovani scout consigli alimentari utili per preparare le loro “cambuse” con cibi sani (acqua e non bibite gasate e zuccherate, frutta e verdura, pasta e fagioli, giornata senza sale). La proposta nutrizionale si deve al Prof. Marcello Marcelli, nutrizionista ospedaliero romano ed è stata condivisa dall’Istituto Superiore di Sanità. All’incontro hanno inoltre partecipato il dott. Pierluigi Temporelli (Fondazione “Per il Tuo Cuore”), il dott. Massimo Uguccioni (Presidente ANMCO Lazio), La discussione è stata interessante e partecipata con domande rivolte ai relatori soprattutto dai numerosi giovani presenti.